L’impatto ambientale di trasporti e logistica e le soluzioni SRN

Ricevere la merce direttamente a casa, le consegne lampo in giornata, il magazzino continuamente rifornito. Tutto ineccepibile dal punto di vista del servizio, ma ci siamo mai chiesti quanto ci costi davvero tutto questo?

Quando si parla di costi non si deve pensare solo al lato economico. Ad oggi, secondo quanto riporta l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), i trasporti consumano un terzo di tutta l’energia finale nell’Europa. E siccome questa energia proviene quasi esclusivamente dal petrolio, diventa molto chiara l’associazione tra trasporti, emissioni e inquinamento. Ed è così che veicoli commerciali e industriali sono diventati i principali imputati del riscaldamento globale e del cambiamento climatico, argomenti tra i più vivaci oggigiorno, tanto nell’opinione pubblica quanto tra le istituzioni.

L’impatto dei trasporti nelle città

Certamente, il modo di gestire i trasporti e la logistica ha delle ripercussioni sull’impatto ambientale. È ormai fuori di dubbio che la principale conseguenza del traffico di automezzi è l’inquinamento atmosferico nelle città, dannoso per l’ambiente ma soprattutto per la salute umana. Particolato sottile e biossido di azoto sono entrambi originati dal traffico, e nonostante l’introduzione delle norme EURO sulle emissioni dei veicoli, il blocco della circolazione dei mezzi più inquinanti e il proliferare di zone ZTL all’interno dei centri cittadini, è tuttora elevata la presenza di inquinanti atmosferici, come sottolinea anche l’ultimo dossier “Mal’aria 2019” di Legambiente, che tratteggia un’Italia ancora lontana da una vera strategia antismog.

Ma oltre all’inquinamento dell’aria, esiste anche quello acustico. Il traffico è infatti la principale fonte di rumore all’interno delle città, che oltre ad essere fonte di stress è anche nocivo per la salute.

Una prima soluzione è possibile

In questo quadro, è altresì chiaro che di trasporti e logistica, soprattutto in ambito commerciale, non si può fare a meno. Come risolvere allora il problema?

Per esempio riorganizzando la distribuzione delle merci riducendo sempre più le distanze e il numero di trasbordi necessari dalla produzione al consumo. Ed è proprio in questa ultima fase dell’intero processo logistico che SRN accoglie la sfida di trovare un’alternativa sostenibile: lo fa ad esempio con il trasbordo ottimizzato, ma anche con l’impiego di mezzi sostenibili per il cosiddetto ultimo miglio verde, che per noi rappresenta la fase finale di consegna dal produttore all’esercizio commerciale.

Si tratta solo di un piccolo passo, che ha però una missione nobile e dal doppio scopo. Da un lato, SRN si prefigge di ridurre il traffico di automezzi all’interno dei centri storici della provincia ferrarese, migliorando la vivibilità e aumentando il livello di salubrità del territorio; dall’altro, vuole consentire alle aziende e agli autotrasportatori di ultimare le loro consegne con tutte le garanzie necessarie, tra cui la puntualità, il rispetto della normativa sull’autotrasporto e la massima efficienza di ogni operazione logistica. Attività, queste, che un’azienda dovrebbe fronteggiare da sola, incorrendo spesso in limitazioni (le zone ZTL, gli orari di lavoro incompatibili con le normative, la documentistica necessaria) in cui la via d’uscita è rappresentata spesso da un esborso economico che non permette di ottimizzare le fasi di logistica e trasporto.

Piccolo passo, dicevamo. In fondo, però, è dalle piccole cose che si sviluppano i cambiamenti. E il cambiamento che vogliamo, per la nostra città e l’ambiente, è di ripensare il territorio a misura delle persone, e non solo degli automezzi e dei trasporti.